Il libro che presente al pubblico si propone di rispecchiare con sobrietà, nelle debite proporzioni e senza intimi antagonismi le due tendenze che si nascondono nella psichiatria, la Marta e la Maria in cui essa si sdoppia, e che l'animano da una parte verso la pratica, dall'altra verso l'ideale. Ai pratici importa di sapere che cosa la psichiatria è; agli idealisti preme d'indagaré che cosa diverrà. Agli uni occorrono i fatti, e tra i fatti soltanto i più sicuri, i più coordinabili, i più fertili d'utilità materiale. Ai altri interessano le ipotesi, la traiettoria della scienza che si forma, il suo passato, il suo avvenire. Ma, come dice Carlo Ri chet, i censori moderni sono indulgenti verso chi raccoglie senza critica i fatti e inconsapevolmente li altera, li esagera o li in venta; mentre sono implacabili verso chi lancia e naturalmente lascia indimostrate le proprie ipotesi, per quanto ragionevoli, utili e verosimili. Semplicisti della critica, prendendo il positivi smo alla lettera, molti aristarchi delle Università sono trascinati, senza saperlo, a creder veri tutt-i i fatti e false tutte le ipotesi. Eppure, esistono fatti illusori e ipotesi che si avverano. Sarebbe assai meglio se si fosse più severi nell'ammettere i fatti e meno precipitosi nello sprezzare le ipotesi.
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